La band e il progetto
Gli Overclank sono un gruppo della provincia di Cuneo, precisamente dalla zona Bra, la band si è formata nel 2012 ma è attiva nella formazione attuale dal 2019. Iniziano a suonare insieme durante gli anni delle scuole superiori, componendo brani inediti fin dalle prime prove. La volontà di diffondere i loro messaggio attraverso i loro brani è ciò che li ha spinti ad ambire a mete sempre più alte, partendo da ciò che li accomunava e dalle loro influenze, hanno creato qualcosa di originale ed estremamente personale in cui credono fino in fondo.
Ma parliamo con loro ed andiamo a conoscerli meglio!
Ciao ragazzi, grazie per questa intervista, volete iniziare raccontandoci da dove viene il nome "Overclank" e chi sono i membri del vostro gruppo?
Ciao e grazie a voi per questo spazio. Il nome “Overclank” deriva da “Over the clank”, ovvero “oltre il rumore metallico”. Il nome nasce dall'idea di superare le sonorità che hanno sempre caratterizzato il genere hard-rock, volendo creare qualcosa di nuovo, miscelando tante influenze di generi diversi, per creare un qualcosa di unico senza però dimenticare le nostre radici. La band è composta da Massimo Faccio alla voce e al basso elettrico, Joshua Biginelli e Christian Alasia alle chitarre elettriche ed Enrico Gallo alla batteria.
Come vi siete conosciuti e da dove siete partiti?
La nostra amicizia arriva fin dai giorni della scuola superiore, nessuno di noi era compagno di classe, ma avevamo molti amici in comune. L’idea di formare un nuovo gruppo, nacque inizialmente da Massimo e Christian nel lontano 2012, inizialmente la formazione era composta da cinque membri ma di recente abbiamo preso la decisione di proseguire in quattro. Ci ha sempre accumulato la grande passione per il rock, per la pizza e per la birra. Tutti e quattro abbiamo un background musicale molto simile e, allo stesso tempo, molto vasto, dal quale prendiamo continuamente ispirazione.
Sembrate molto determinati, qual è il vostro obiettivo principale e dove volete arrivare?
Sicuramente quello di arrivare a più persone possibili con la nostra musica, cercando di diffondere i messaggi delle nostre canzoni. Fin dal primo momento abbiamo insistito molto sulla produzione personale dei nostri testi, per cui, ci teniamo molto che la nostra musica possa toccare nel profondo chiunque l’ascolti. Ci discostiamo dalla classica figura della rock band miliardaria, anche se ci piacerebbe molto. Scherzi a parte… Vorremmo un giorno poter vivere della nostra musica, calcando palchi di grande rilievo, in giro per il mondo.
E la soddisfazione più grande ottenuta fino ad oggi?
La pubblicazione del nostro primo EP e, successivamente del nostro primo album, è stata una grandissima soddisfazione ed un traguardo non indifferente. Allo stesso tempo, la possibilità di esibirci all’estero, in particolare ad Amsterdam, ha rappresentato per noi un’importantissima tappa per la nostra crescita artistica.
La vita di una rock band emergente è tutt'altro che semplice, non lo è stato nemmeno per voi immagino
Sì, spesso abbiamo dovuto rapportarci con diversi problemi, a volte di carattere economico mentre a volte causati da idee divergenti sul progetto. Come band indipendente, abbiamo sempre dovuto sostenerci a nostre spese sotto ogni aspetto e con il proseguire degli anni, non è sempre stato facile riuscire a sostenerci a livello economico per via delle nostre vite personali e allo stesso tempo, abbiamo dovuto affrontare il cambio di qualche componente per questioni relative all'importanza che questo progetto avesse per ognuno di noi ma ora ci sentiamo pronti per raggiungere ogni nostro obiettivo!
Sembra che vi divertiate molto facendo musica insieme, qual'è l'attività che preferite maggiormente?
La parte che preferiamo in assoluto è l’esperienza live anche se la composizione e l’esperienza in studio rientrano comunque nella nostra “top 3”. Al contrario, la gestione social è il nostro tallone d’Achille, non per qualche motivo in particolare, ma per il semplice fatto che preferiamo suonare piuttosto che stare dietro ai telefoni (anche se sappiamo che, al giorno d’oggi, è una cosa di vitale importanza).
Definiamo con una sola parola il vostro progetto, qual è?
Probabilmente "Sfogo". Per noi la musica ha sempre rappresentato una via di fuga (e salvezza) nei confronti delle nostre vite quotidiane. Il trovarci a provare e a suonare insieme, ha sempre rappresentato un’attimo di autentica libertà, cosa ormai rara al giorno d’oggi. Il nostro progetto ha assunto così le sembianze di un vero e proprio sfogo: una necessità di evadere dalle nostre convenzioni e vite quotidiane. La musica, d'altronde, serve anche a questo.
Che tipo di sonorità ricercate nelle vostre composizioni?
Le nostre sonorità sono in costante evoluzione e trasformazione. Fin dall’inizio, non abbiamo voluto fossilizzarci su una determinata sonorità, bensì, abbiamo sempre cercato di variare il nostro prodotto sonoro, inserendo molte influenze passate e presenti, a noi vicine, ma mai con uno standard da rispettare.
Chi sono le persone che vi ascoltano e che emozione cercate di trasmettergli con i vostri brani?
In realtà, non puntiamo a trasmettere una singola emozione. Ciò che vogliamo trasmettere sono esperienze di vita reali, con le loro emozioni annesse. Ogni singola parola ed ogni singola nota, hanno un significato ben preciso e profondo. Ogni canzone vuole trasmettere un messaggio a sé, e per farlo necessita del suo stile, dei suoi suoni e del suo ambiente. Per cui, il nostro messaggio è un vero e proprio mix di emozioni e mood, a volte molto diversificati tra loro, ma che insieme formano un’esperienza di vita reale. l nostro fan “tipo” è colui che trova nella nostra musica una valvola di sfogo, quasi di salvezza, espressione a noi molto cara.
C'è qualche ambito particolare in cui pensate di dover migliorare? E dove invece vi sentite più forti?
Sicuramente, c’è da migliorare molto il lato comunicativo specialmente nell'ambito social, oggi rappresenta un limite del nostro progetto ma ci stiamo lavorando e siamo molto determinati. Dall'altro lato invece pensiamo che il nostro atteggiamento estremamente reale, diretto e “senza filtri”, rappresenti al meglio l’immagine che vogliamo trasmettere di noi e della nostra musica. Questa immagine prende realmente forma durante le nostre esibizioni live, dove riusciamo a mostrarci per ciò che realmente siamo.
Produzioni
Ci raccontate qual è stato il vostro primo lavoro e come siete cambiati da allora?
A parte tutto un quaderno d’inediti perso nel tempo, il nostro primo brano realmente pubblicato, fu “Love is the poison”, singolo tratto dal nostro primo EP.
Un aspetto che è migliorato molto è sicuramente legato alle sonorità e a tutto ciò che concerne la registrazione fisica dei brani. Con il tempo e la pratica, abbiamo aumentato esponenzialmente la nostra coesione di gruppo, sia nei live che nella composizione dei brani. Ciò, ci ha permesso di raggiungere un nuovo standard di qualità, sul quale lavoriamo ogni giorno per andare oltre.
Oggi come lavorate sui nuovi brani? C'è un lavoro di squadra?
Generalmente, la composizione dei testi è affidata a Massimo (voce), che una volta composta una linea guida porta il tutto in sala prove, lì tutti insieme lavoriamo sullo scrivere la musica.
Siamo tutti abbastanza “poliedrici”, c'è una forte coesione tra noi e il lavoro di squadra è ciò che ci consente di dare vera qualità a tutto il nostro lavoro.
Il lavoro di cui andate più fieri?
Siamo molto orgogliosi del nostro album “Frames”, ha rappresentato un solido punto di partenza, sul quale abbiamo lavorato molto e che ci ha dato molti spunti per migliorare.
Cosa raccontate nei vostri brani? C’è un filo conduttore?
Parliamo principalmente delle nostre esperienze personali. Il nostro progetto è sempre stato estremamente personale ed intimo, anche nella scrittura dei nostri testi. Gli argomenti sono i più vari, proprio perché la vita è varia e riserva ad ognuno di noi attimi di amarezza e attimi di gioia, le nostre canzoni si fanno traspongono in musica questi momenti.
Live e futuro
Qual è stata la migliore esperienza live che avete vissuto fino ad ora?
Siamo sinceri, perché siamo fatti così: ogni nostra esperienza live ha rappresentato qualcosa per noi, sia in negativo, che in positivo. Sceglierne una quindi non è affatto semplice, per capire meglio la nostra indecisione venite a sentirci, la migliore sarà certamente la prossima!
Fate qualche tipo di preparazione prima di un live?
Le nostre preparazioni sono personali e molto varie: c’è chi fa stretching, c’è chi rimorchia, c’è chi beve qualche birra e c’è chi dorme. Una cosa è sicura: sul palco ci saliamo tutti insieme e la preparazione di ognuno alla fine funziona, creando per il gruppo quella giusta alchimia necessaria per trasmettere tutti noi stessi.
Cosa cercate di dare ai fan che vi ascoltano live?
La cosa che ci preme maggiormente è che il pubblico si diverta e che si ricordi di noi. Per far questo, scendono in campo le più varie emozioni, l'importante è che ciò che facciamo colpisca le persone e lasci qualcosa di indelebile.
Cosa c'è nel vostro futuro? Nuovi lavori all'orizzonte?
Attualmente abbiamo in cantiere diversi singoli, la nostra intenzione è quella di pubblicarli il prima possibile, dedicandoci la giusta attenzione. Contemporaneamente, ogni occasione è buona per scrivere nuovi brani sui quali lavorare: non ci fermiamo e non ci fermeremo mai!
E come vi vedete tra 10 anni?
(La risposta che non ti aspetti, ndr.)
Non ci piace gufare. Speriamo bene.
Ragazzi, grazie per questa bella chiacchierata, sinceri, simpatici e molto diretti!
Per seguire i loro nuovi progetti e scoprire tutta lo loro musica, visita i canali ufficiali:
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